
“La Tecnologia saprà trasformare radicalmente il Sistema Bancario?”
La digital disruption è arrivata e sta trasformando anche il tradizionale settore finanziario.
Quando si parla di Fintech, ci si riferisce a delle aziende per lo più start-up che provano a rivoluzionare il rapporto delle persone con i servizi finanziari attraverso l’innovazione tecnologica.
Scenario passato:
Il settore bancario è stato da sempre poco aperto al cambiamento e all’ innovazione tecnologica in virtù di una serie di vantaggi competitivi che creavano barriere all’ entrata di nuovi competitors.
Analizzando nello specifico i fattori che hanno contribuito alla stabilità e chiusura del sistema bancario tradizionale non possiamo che menzionare la fiducia sul sistema bancario generata nel tempo da rapporti quotidiani di operatività e contatto con gli operatori di filiale presenti in numero cospicuo in Italia e da servizi di credito forniti in via quasi esclusiva dalle banche al segmento dei privati e imprese oltre allo storico servizio di custodia e sicurezza dei capitali.
A questi vantaggi competitivi delle banche tradizionali si aggiunge una inerzia psicologica al cambiamento tipica del cliente bancario italiano, poco incline al divorzio con il partner bancario storico anche a causa di commissioni e lungaggini burocratiche che soprattutto nel passato rendevano complicato e oneroso tali decisioni finanziarie.
Scenario attuale:
Le Fintech hanno messo il turbo al motore del cambiamento e oggi stiamo assistendo a livello globale con forme e intensità diverse per i paesi finanziariamente più evoluti come Usa , Inghilterra , Canada alla ‘Rottamazione’ dei servizi bancari, riducendo in maniera sensibile il potere dei “Giganti addormentati”.
L’agenzia di consulenza Mckynsey prevede che da qui al 2025 Le banche rischiano di perdere nel retail dal 10% al 40% di fatturato a causa della concorrenza delle Fintech che si concentrerà in questi ambiti..
- Gestione delle finanze personali, mutui, prestiti alle piccole imprese, pagamenti al dettaglio, wealth management».
Ma perché nascono le Fintech in un settore tradizionalmente poco aperto alle innovazioni tecnologiche?
Le Fintech si originano in risposta alla crisi finanziaria mondiale del 2008 con un approccio “disruptive” verso la vecchia finanza dagli alti costi e commissioni su operazioni speculative e dal clima di sfiducia verso gli scandali e i default finanziari, vedi Lehman Brothers.
“Cattive pratiche” che in passato hanno caratterizzato il settore, l’ esplosione del mobile e social che ha reso accessibile ed economico nuove operazioni finanziarie sui canali internet ed infine una nuova filosofia di sviluppo legata all’utilità sociale del nuovo business.
Le Fintech quindi si sviluppano per rendere più efficienti e economici i sistemi finanziari attraverso un uso innovativo della tecnologia.
Operano principalmente su questi ambiti
- peer-to-peer lending (finanziamenti concessi da privati a privati o a imprese);
- crowdfunding (raccolta di piccoli capitali dal pubblico dei risparmiatori);
- asset management gestito con algoritmi (i cosiddetti ‘robo-advisor’);
- gestione dei pagamenti;
- credit-scoring (sistemi di valutazione del rischio di credito);
- la raccolta dei dati;
- i cambi;
- le valute digitali o cripto-valute (come ad esempio il BitCoin).
La formula del successo delle Fintech è quella di ricercare sui mercati internazionali fondi per lo sviluppo del loro modello di business che si concentra su nicchie del settore finanziario, attraverso la fornitura di nuovi servizi basati sulla tecnologie evolute che li rendono più economici,rapidi ed efficienti garantendo così una superiore user experience al cliente.
Oggi grazie alla rivoluzione digitale ogni possibile funzione svolta da una banca, dalla gestione del risparmio al trasferimento di denaro, può ora essere fornita in maniera smart semplice e efficiente con le nuove tecnologie e voilà nascono le Fintech.
Siti web come Transferwise o WorldRemit consentono di inviare denaro in tutto il mondo a costi bassissimi TransferWise, ha consentito a imprese, lavoratori e studenti esteri di avere accesso ad un’unica piattaforma globale per il trasferimento di denaro bypassando le pratiche bancarie eccessivamente onerose e burocratiche (90% in meno rispetto a Moneygram o Western Union).
Transferwise, stando alle ultime valutazioni, ha un valore stimato superiore al miliardo di euro, WorldRemit è guidata da TCV, una venture capital della Silicon Valley che ha precedentemente aiutato a sviluppare aziende del calibro di: Facebook, GoDaddy, Expedia, Netflix, Spotify, VICE Media e altre società.
https://squareup.com/global/en/register
Le Migliori Fintech negli Usa, si sono concentrate sui pagamenti mobili (Square), sui pagamenti online (Stripe e la multinazionale olandese di nascita Adyen).
Sui mutui e più in generale sui prestiti “peer to peer” (Renrendai e la stessa Lending Club), ma anche in Europa qualcosa si è mosso con quasi 570 milioni di dollari investiti di cui oltre 345 milioni nella sola Gran Bretagna (sono londinesi sia Powa, che ha raccolto 80 milioni di dollari, sia Funding Circle, a cui sono andati 65 milioni).
Il clima e le condizioni di mercato spingono verso una forte accelerazione all’ innovazione digitale del comparto finanziario anche se vi e’ ancora una forte resistenza dei Big del settore creditizio mondiale.
https://www.fundingcircle.com/uk/
Come reagiscono le banche di fronte all’avanzata Fintech ?
I benefici della rivoluzione digitale in atto cavalcata dalle start up finanziarie, come la riduzione dei costi, semplificazione dei modelli di servizio del banking tradizionale, il nuovo concetto social di fiducia e utilità ridisegnano i modelli di business delle banche tradizionali basate ancora su forme di banca universale.
Alcuni sostengono che Se le istituzioni finanziarie italiane non adegueranno velocemente i loro modelli antiquati di business , saranno i player internazionali a conquistare e dominare il mercato italiano.
Nascono quotidianamente versioni ibride di funding che bypassano completamente le banche collegando direttamente finanziatore a debitore, sia esso un individuo o un’azienda o una startup attraverso piattaforme digitali P2P e di crowdfunding sempre più ibride.
Le Banche ingessate da requisiti patrimoniali stringenti e onerosi e da sofferenze di difficile gestione e monetizzazione limitano la capacita’ di dare credito al sistema imprese che dovrà trovare forme alternative di credito per garantirsi la propria sopravvivenza.
Le banche dovranno cambiare Dna e Strategie, scegliere dove focalizzarsi, magari anche acquisendo qualche Startup verticale e specializzata, digitalizzando l’offerta, snellendo l’operatività e le filiali per ridurre costi e complessità.
Dare all’esterno le proprie fabbriche prodotto e spingere sulla distribuzione di prodotti-servizi anche di terze parti su piattaforme multicanale integrate con i canali Social e Crm.
La vera sfida sarà nel mantenere il controllo e la qualità della relazione con il cliente.
Le Banche quindi opereranno anche come marketplace mettendo in contatto domanda-offerta ricavandone delle commissioni, fornendo il proprio valore aggiunto costituito dalla sicurezza dei propri sistemi e dalla propria reputazione.
https://www.usaa.com/inet/pages/shopping_and_discounts_main
Tra le banche americane, USAA bank si è specializzata nel porsi come marketplace per la propria clientela. Altre come Fidor Bank o mBank offrono marketplace di e/m commerce ai propri clienti. Un cambiamento radicale di mentalità e apertura alla collaborazione qualificata e sinergica con altri operatori di business . Occorre quindi fare un salto non solo tecnico-organizzativo ma anche culturale.
Ci sono già collaborazione avanzate per es tra Google, azionista di Lending Club, e con questa ha già sottoscritto un accordo per offrire il lending proposto dalla FinTech ai propri partner e alle piccole imprese.
Le Fintech per crescere e impensierire la leadership delle banche devono continuare a generare fiducia per conquistare clienti con offerte innovative e di qualità.
Le Fintech favorite dall’ uso dei canali digitali possono trovare innovative forme di contatto e acquisizione di nuova clientela molto velocemente, far leva su minori costi operativi e di intermediazione per rendere attrattivi i propri servizi finanziari.
Utilizzare i Big Data in ottica predittiva sui bisogni dei consumatori per conquistarsi un vantaggio competitivo importante rispetto ai players bancari concorrenti.
Le banche dal canto loro dovranno difendersi, ripensando i loro modelli di servizio sia in ottica di una rinnovata Social Customer Experience sia in termini di semplificazione e digitalizzazione dei processi e prodotti offerti.
Investire pesantemente in tecnologie evolute sui nuovi canali social e mobile, rivedere i modelli e strutture organizzative attraverso una formazione trasversale del personale che favorisca la diffusione di una cultura lavorativa e di servizio orientate al nuovo cliente digitale.
La partita dunque è aperta, ma di sicuro indietro non si torna e la rivoluzione digitale in atto produrrà un rinnovamento radicale del mondo finanziario tradizionale ormai obsoleto e troppo a lungo restio al cambiamento.
In Italia nascono start up finanziarie innovative come Buddybank controllata al 100% da Unicredit con nuovi modelli di Business e Approcci molti vicini a quelli tipici delle Fintech, Buddybank si focalizzerà esclusivamente sul canale smartphone per offrire tre prodotti finanziari classici (il conto corrente, la carta di credito e di debito e prestiti personali fino a 25.000 euro) più un servizio di concierge via chat o telefono 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 che assisterà i clienti anche in operazioni quotidiane, quali la prenotazione di un ristorante, lo spostamento in taxi o la pianificazione di un viaggio anche attraverso una rete di partnership con altre start up Fintech o aziende.
Lo scenario Fintech in Italia
In Italia dove scontiamo un ritardo cronico nell’evoluzione finanziaria troviamo le Fintech operare nel settore del Crowdfunding e dei Prestiti tra Privati, o Peer to Peer Lending, o ancora Social Lending
https://www.youtube.com/watch?v=3CXiCY0yxSU
l social lending in Italia
In Italia il lending crowdfunding è rappresentato principalmente dalle piattaforme Smartika, Prestiamoci e da BorsadelCredito.it
Smartika Spa è un istituto di pagamento regolamentato e vigilato da Banca d’Italia ed è quindi un operatore finanziario autorizzato, a prestare i servizi di pagamento, erogati su indicazione dei prestatori e dei richiedenti (social lending)
Con un capitale sociale di 4,52 milioni è leader del suo mercato dopo un recente aumento di capitale da 3,72 milioni di euro
Prestiamoci, su cui ha investito l’incubatore Digital Magics e il cui servizio di social lending è sviluppato da Agata SpA. Anche in questo caso, si è registrato recentemente un aumento di capitale: il 2015 si è chiuso infatti con 2 milioni di euro in più sui quali contare per lo sviluppo dell’azienda.
Infine BorsadelCredito.it,la piattaforma che punta sui prestiti alle aziende. Opera dal 2015 la piattaforma consente di erogare direttamente finanziamenti alle pmi anche se originariamente si limitava alla mera consulenza on line.
Invoice Trading
Un altro servizio in ascesa tra le Pmi riguarda l’Invoice Trading ovvero la possibilità per gli imprenditori di ricevere liquidità scontando le proprie fatture.
Tali piattaforme consentono di smobilizzare fatture su circuiti alternativi a quelli tradizionali bancari e di cedere i crediti attraverso un meccanismo competitivo di asta
Le aziende mettono dunque all’asta le fatture commerciali, che gli investitori acquistano per un corrispettivo inferiore al valore nominale. Quando la fattura sarà saldata l’investitore ne incasserà il controvalore.
In italia siamo ancora in uno stadio iniziale del Voice Trading si stima un giro di 6,6 milioni di euro mentre nel Regno Unito si arriva a 270 milioni di sterline all’anno.
Scenario Futuro:
Le Fintech cresceranno ancora , alcune verranno acquisite direttamente da Grandi Banche altre avvieranno qualche forma di collaborazione con gli Istituti Bancari, quello che è certo che ci sarà una vera rivoluzione finanziaria in un futuro prossimo spinta dai cambiamenti digitali e social in atto: una Rivoluzione che cambierà sensibilmente il nostro modo di vedere e interagire con il mondo finanziario….
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